È già passata una settimana e il nostro Vincenzo ci manca ogni giorno.
Se avete avuto la fortuna di conoscerlo sapete già che persona colta, curiosa, intelligente, integra fosse.
Vorrei raccontarvi quello che Vincenzo ha rappresentato per me, come per tanti altri genitori in difficoltà.
Quando ho conosciuto Vincenzo ero una giovane mamma di un bambino appena diagnosticato con FC: questa sigla che oggi mi è così familiare, all’epoca non sapevo nemmeno esattamente cosa fosse per esteso. Le parole “fibrosi cistica” generavano in me solo apprensione, sconforto, impotenza, niente di buono insomma.
Vincenzo è stato il primo a spiegarmi che con questa malattia si può convivere, mi ha accolta in questa comunità, mi ha dato informazioni concrete e materiale da studiare, però ha aggiunto subito che bisognava darsi da fare. Questa era la sua ricetta per vivere in serenità gli anni che mi/ci aspettavano: non buttarsi mai giù, essere preparati attraverso lo studio, l’informazione e poi FARE, non stare con le mani in mano… e infatti Vincenzo non si è mai fermato, neppure quando sarebbe stato proprio il caso di riguardarsi e riposare, non si è mai risparmiato.
Vincenzo mi ha insegnato tantissimo e aveva ancora così tanto da spiegare, da raccontare. Aveva una dote oggi assai rara: era un ispiratore, un mentore, aveva sempre fiducia nel suo interlocutore e questa fiducia era contagiosa, caricante, ti costringeva quasi a essere all’altezza delle sue aspettative.
Anche le discussioni con lui erano un piacere: era testardo, ma sapeva ammettere gli errori e cambiare idea come solo le persone davvero intelligenti sanno fare.
Ecco a questo punto Vincenzo si sarebbe già stancato di tutti questi complimenti e mi avrebbe fermato con uno dei suoi “Raffaè…” e quelle sue espressioni da attore mancato.
Vincenzo era così: amava le parole, le sapeva scegliere, ma non ne abusava, non si crogiolava nella grande cultura che aveva; era concreto, pragmatico, ma sognava sempre in grande; era combattivo, battagliero, ma anche una delle persone più predisposte all’ascolto e al dialogo che io abbia mai incontrato.
Avevamo ancora tantissime cose da fare insieme: progetti importanti per sostenere il Centro FC e tutto il mondo della fibrosi cistica nelle Marche.
L’unico modo per ringraziarlo veramente per quello che ha fatto per me, per noi tutti, è non fermarci ora e portare avanti quello che avevamo cominciato insieme, con la stessa perseveranza, determinazione e intelligenza che aveva Vincenzo.
Se volete aiutarci a portare avanti le idee e le battaglie di Vincenzo, potete fare una donazione in sua memoria. Dona Ora 💙
Raffaella Piazzini, Vice-Presidente LIFC Marche